Addio Mainardi

ADDIO MAINARDI

A 84 anni di età, mercoledì scorco è scomparso Dànilo Mainardi, etologo di fama internazionale, divulgatore scientifico e ambientalista.

 

Una vita dedicata all’osservazione degli animali, Mainardi ne raccontò il comportamento, lo sviluppo e le abilità comunicative studiandoli nel loro habitat.

 

L’etologo, nato a Milano nel 1933, durante la guerra si era avvicinato alla natura per sfuggire alle bombe, riparando con la famiglia nelle campagne vicino Cremona. Una passione che lo spinse ancora di più allo studio della biologia e della zoologia.

Laureato in Scienze biologiche all’università di Parma, Mainardi vi insegnò Zoologia poi Biologia generale e successivamente Etologia anche alla Ca’ Foscari di Venezia affiancando alla carriera accademica la divulgazione scientifica e l’ambientalismo mai portato a posizioni estreme.

Membro di numerose accademie scientifiche, tra cui l’Accademia Nazionale delle Scienze e della Società Italiana di Etologia, di cui è stato anche presidente, oltre ad aver firmato molti libri sugli animali (quasi 50 opere, la prima pubblicata nel 1968) è stato direttore dell’Italian Journal of Zoology, organo dell’Unione Zoologica Italiana.

I suoi studi si concentrano principalmente sull’evoluzione del comportamento sessuale degli animali, in relazione ai ruoli parentali, a partire dallo stadio infantile, e sullo studio del comportamento sociale di cui Mainardi è particolarmente affascinato. Osservandolo, capisce che anche le specie animali posseggono la capacità tipica dell’uomo di produrre e trasmettere cultura. Di trasferire, cioè, da un individuo a un altro la capacità di risolvere problemi. Mainardi è, infatti, convinto che il comportamento intelligente, inteso come meccanismo adattativo che aumenta la probabilità di sopravvivenza di una specie, non sia una dote peculiare soltanto degli esseri umani. “Non c’è bisogno di avere una mente per stare al mondo. Negli ultimi anni con lo sviluppo di una nuova disciplina, l’etologia cognitiva, che si dedica allo studio di pensiero e intelligenza in animali non umani, è caduto un tabù. Parole come pensiero, intelligenza, cultura non sono più solo umane. Si deve infatti considerare intelligente, in senso lato, ciò che aiuta a stare al mondo”.

Da abile divulgatore, pur essendo uno dei più stimati etologi nel panorama scientifico internazionale, senza usare un tono accademico ma con il suo linguaggio semplice e accattivante con l’aiuto di divertenti bozzetti e disegni di animali, entrava nelle case degli italiani con discrezione e garbo nelle sue chiacchierate con l’amico Piero Angela  durante le puntate di Quark e Superquark e collaborando a programmi come Dalla parte degli animali e Almanacco del giorno dopo.

Ambientalista convinto, riteneva che l’unico modo per risolvere i problemi ambientali sia correggere la visione dell’uomo nei confronti del mondo e della natura. Posto all’apice della scala evolutiva, l’uomo, secondo Mainardi, possiede infatti le potenzialità per realizzare questo cambiamento, ma è frenato dalla sua incapacità di vederne le conseguenze a lungo termine.

Molte le sue campagne insieme alla Lipu, la Lega italiana protezione uccelli, di cui Mainardi era stato presidente dal 1996 ma fu anche presidente onorario dell’Unione degli atei e agnostici razionalisti.

Fra le sue varie posizioni, figurano il sostegno alla pet therapy e la critica a chi vuole dare significati antropomorfi ai comportamenti animali. Poi la contrarietà allo sfruttamento degli animali per il divertimento delle persone e le sue idee mai integraliste sulla questione della vivisezione per scopi scientifici.