Battaglia di Rovereto

Riportiamo l’invito dell’ANPI.
” Domenica 15 marzo alle ore 10.00 si terrà la commemorazione del 70esimo anniversario della battaglia partigiana di Rovereto s/S che si tenne il 17 marzo 1945.
In questa occasione sarà presentato in anteprima il libro “Tra campi e polvere da sparo” che racconta la Resistenza nel nostro territorio.
Il libro, scritto da Chiara Lusuardi, è stato realizzato dall’Anpi di Rovereto per celebrare il 70esimo della Resistenza e della Liberazione.
Al termine della commemorazione si terrà il classico pranzo.
In allegato il volantino della commemorazione e del pranzo.
Partecipate numerosi.
Cordiali saluti.
ANPI – sezione di Rovereto s/S”

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pranzo battaglia 2015

L’INFERNO E LA FANCIULLA a Novi di Modena (MO)

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L’INFERNO E LA FANCIULLA sarà in scena a Novi di Modena (MO)
in Via Veles Bigi n. 4 – presso la Sala Arci Taverna
sabato 14 marzo 2015 alle ore 21:00

Ingresso gratuito.
Posti limitati.
Prenotazione al 338 346 20 84
o alla mail compagniadammacco@libero.it

L’inferno e la fanciulla è un monologo con drammaturgia originale composta da Mariano Dammacco insieme all’interprete Serena Balivo. I linguaggi scelti sono quelli dell’allegoria e dell’umorismo, affiancati da una lingua altra, poetica, a fare da contrappunto. In scena, l’attrice interpreta una surreale bambina, la Fanciulla, e conduce gli spettatori in un suo personale viaggio all’inferno, non l’inferno delle anime dannate, bensì l’inferno che a volte ci sembra di vivere nella nostra quotidianità. Si tratta, in realtà, di un viaggio alla ricerca di una propria dimensione di adulto. Gli spettatori assistono al confronto della Fanciulla con le aspettative e le speranze riguardo la sua vita futura, con le difficoltà e le delusioni legate alla ricerca di qualcuno che le sia affine. E ancora, la Fanciulla conoscerà la paura e l’insofferenza per l’autorità e scoprirà di essere capace di sentimenti negativi quali la rabbia o la misantropia. Infine, lo spettacolo svelerà che il vero e proprio inferno sulla terra della protagonista, o forse di molti di noi, sta nel rischio di non raggiungere mai una condizione di adulto, di restare nella condizione di figli e restare imprigionati in una proiezione mentale di se stessi adulti senza che questa si concretizzi mai in realtà. Lo spettacolo si svela gradualmente come una sorta di manifesto delle ultime generazioni fino ad affermare che l’inferno è la fanciulla.